LUCIO DALLA
Destino ha voluto che a soli tre giorni dal 4 marzo 2012, suo sessantanovesimo compleanno, morisse stroncato da un infarto il 1º marzo.
Oltretutto quest’anno, a 5 anni dalla sua morte, tante sono le iniziative che lo celebrano, a Bologna ma non solo.
Anche noi di FENIX STUDIOS amiamo tantissimo questo grande artista e vogliamo ricordarlo proprio con quest’articolo, raccontando quei giorni di diciassette anni fa durante i quali avemmo l’onore e il privilegio di lavorare insieme a lui.
Tutto cominciò nella primavera del 2000. Allora Luca De Crescenzo e Cosimo Brunetti, attuali soci di FENIX, lavoravano nello studio STRANEMANI, una società che avevano fondato nel 1998 insieme ad altri 7 soci e che poi chiuse nel 2010.
A quell’epoca la sede era in un seminterrato di Calenzano, in provincia di Firenze.
Luca, nella sua abituale ricerca di lavori, entrò in contatto con SAMUELE BERSANI che aveva in mente di realizzare un videoclip per il suo nuovo pezzo “IL PESCATORE DI ASTERISCHI”, tratto dall’album L’OROSCOPO SPECIALE.
Era una bella occasione per lavorare con un bravo artista e Luca, entusiasta, gli propose un video a cartoni animati e gli mandò anche un paio di idee e proposte realizzate dallo studio. Il cantautore bolognese ci pensò un po’ su, fece qualche ricerca di mercato, sentì in giro un paio di altri studi, li tenne sulle spine una settimana…
E poi decise di lasciar perdere e di fare un video tradizionale.
Ovviamente la rinuncia dispiacque, ma erano cose che succedevano e quindi dopo un po’ lo studio era già al lavoro concentrato su altro.
Quando arrivò quella telefonata, nessuno se l’aspettava.
Fu Luca a rispondere.
Dall’altra parte, c’era LUCIO DALLA.
E’ un attimo: Luca è di nuovo un ragazzino, a casa dell’amico con cui trascorre gran parte di quei lunghissimi pomeriggi dopo la scuola Media. Fernando ha sul piatto del giradischi sempre lo stesso vinile e appoggia continuamente la puntina sui solchi di quell’LP che gli piace da impazzire. E’ qui che Luca ascolta per la prima volta COM’E’ PROFONDO IL MARE.
E’ in quel momento che comincia ad amare quel fenomeno della canzone italiana. Ed è un momento unico ed irripetibile, perché in quegli anni, uno dopo l’altro, il genio bolognese sforna i migliori album che lo decretano definitivamente come uno dei cantautori più grandi che il nostro paese abbia mai avuto: LUCIO DALLA, un paio di anni dopo, e DALLA, nel 1980. Un trittico di album che resteranno per sempre nella storia come capolavori assoluti della Musica italiana:
L’ultima luna, Anna e Marco, Cosa sarà, L’anno che verrà, Balla balla ballerino, Cara, Futura…
Non c’è fine alle perle e ai successi che questi 3 dischi regalano a quelle generazioni, definendo la colonna sonora della loro infanzia e adolescenza!
Da allora in poi Luca non ha mai smesso di amarle e di seguire la carriera di quel meraviglioso talento .
Ecco perché al telefono Dalla non ebbe subito una risposta immediata, ma dovette aspettare che Luca ricadesse dal 1977 al 2000, in quel seminterrato insieme ai suoi amici e colleghi, ignari di quello che stava accadendo e della magia che lui stava vivendo.
Spiegò a Luca che in quei giorni aveva parlato con Samuele Bersani, che era uno dei tanti artisti portati alla ribalta dalla PRESSING, la casa discografica che aveva fondato e di cui era anche il Direttore Artistico.
La PRESSING era molto attiva in quegli anni, e, oltre naturalmente a incidere i suoi album, fu artefice del lancio di molti artisti emergenti del panorama italiano come Luca Carboni e appunto, Bersani.
Alla Pressing si deve anche la rinascita artistica di Gianni Morandi alla fine degli anni 80.
Chiuse i battenti proprio pochi mesi dopo, alla fine del 2000, per essere rifondata nella PRESSING LINE, tuttora attiva.
Samuele aveva raccontato a Lucio della sua intenzione di fare un video a cartoni animati. Ora però che aveva cambiato idea, era lui che voleva farlo!
Luca non credeva alle sue orecchie. Avrebbe realizzato un videoclip a cartoni animati per LUCIO DALLA, il suo idolo!
Tutto lo studio accolse la notizia con grande eccitazione e si preparò al lavoro.
Qualche giorno dopo, Luca andò a Bologna a incontrarlo, proprio in via D’Azeglio, dove, oltre alla PRESSING , c’era anche casa sua.
Luca era ovviamente emozionato come un ragazzino, anche se in quell’occasione avrebbe dovuto mettere da parte il suo entusiasmo di fan e lasciare spazio alla professionalità.
Dalla lo accolse in maniera molto informale e amichevole, con la sua consueta ironia e umiltà: “Perdona la confusione, ma sono appena stato a fare il tagliando al parrucchino”, disse, riferendosi alla manutenzione mensile a cui era sottoposta la sua protesi…
Dalla non faceva mistero di questa sua particolarità, ma anzi ci scherzava su, come era nel suo carattere.
Prima di iniziare a parlare di lavoro, volle conoscere Luca e fu sorpreso di sapere che, nonostante vivesse e lavorasse a Firenze, fosse napoletano. Era un grande appassionato della napoletanità, e lo testimoniò mostrandogli i numerosi presepi napoletani che erano sparsi in giro. Si dimostrò affabile e semplice, lasciando intendere che non si considerava affatto una celebrità.
Affrontando il tema del videoclip, spiegò che da sempre era un amante dell’arte in tutte le sue forme, e quindi anche del fumetto e del cartone animato. Luca raccontò che lo ricordava come presentatore de Gli eroi di cartone, il programma di cartoni animati che andava in onda i primi anni settanta sulla RAI, quando c’era solo lo spazio televisivo della Tv dei ragazzi alle 18!
Anche Lucio ricordava con piacere quell’esperienza, che dovette smettere dopo un solo anno perché era molto impegnativa (due volte a settimana!)
Luca fu felice di quella lunga chiacchierata sull’argomento che scoprì di avere in comune con il suo idolo: spaziarono da Manara a Pratt, fino a Pazienza, ai manga e persino ai videogames:
Lucio raccontò che passava le nottate a giocare con la PLAYSTATION!
Ed ora questa sua passione lo aveva spinto a scegliere il cartoon come mezzo di espressione per il suo secondo videoclip tratto dall’album CIAO, un album che vendette 200.000 copie, considerato il suo ultimo grande successo commerciale.
La canzone in questione sarebbe stata IO TRA UN’ORA SONO LI’.
Consegnò a Luca una copia del singolo e si dettero appuntamento al prossimo incontro, durante il quale avrebbero esaminato insieme le proposte e le idee dello studio.
A Calenzano Luca mise al corrente tutto il team dello studio che si mise al lavoro sulle idee da proporre, sia graficamente che letterariamente. L’aspetto stimolante era che Lucio aveva lasciato molta libertà e quindi tutti erano spinti a dare sfogo alla fantasia.
Al successivo incontro, a Lucio vennero mostrate le proposte e lui fu perentorio:
non voleva venire rappresentato nemmeno in cartoon. Ancora una volta, dimostrò di non prendersi sul serio e spiegò che la gente lo aveva visto abbastanza di persona nei videoclip e non voleva che lo vedessero anche trasformato in cartoon!
Il protagonista doveva essere qualcuno che non gli somigliasse.
Per questo scelse la proposta di Gianni Poggi, uno dei soci dello studio, che aveva ideato un grafica per le scenografie molto semplice e lineare, ma d’impatto e funzionale, dai colori caldi e accattivanti. Massimo Montigiani ideò lo storyboard e il modello del protagonista e Alessio Giurintano diresse l’animazione.
Autorizzò quindi a proseguire su quella linea.
La volta successiva fu lui a venire in studio a Calenzano, per osservare il lavoro da vicino, ormai in una fase abbastanza avanzata: erano già concluse le prime animazioni.
Fu accolto da tutto lo staff con grande calore: si presentò abbronzatissimo, di ritorno in barca, la sua famosa “CATARRO”, dalla sua casa alle Tremiti!
In quegli anni il computer ancora non era entrato prepotentemente nella lavorazione del cartone animato.
A differenza di quanto succede ora, non si usavano software PAPERLESS, (come ADOBE ANIMATE o HARMONY) ovvero i disegni venivano fatti ancora su carta con la matita.
Solo successivamente venivano acquisiti con lo scanner e inseriti nel computer, dove venivano colorati e montati con un software, questo sì, dedicato al cartone animato.
Il software si chiamava RETAS, ed era all’epoca leader nell’industria dell’animazione giapponese, ed in Italia gli unici a scoprirlo e ad utilizzarlo furono proprio i ragazzi di STRANEMANI!
Dalla osservò il materiale del videoclip che era già pronto, e fu molto soddisfatto del risultato! Era proprio come lui lo aveva immaginato e pensato.
La storia presentava delle caratteristiche non propriamente “politically correct”…
Seguendo le indicazioni di Dalla, il protagonista sfoggiava infatti atteggiamenti non esattamente consoni allo stile che abitualmente si attribuisce in Italia ad un cartone animato: fumava, orinava contro un muro, beveva mentre guidava…
Ma era proprio così che lui lo voleva: trasgressivo e sopra le righe, sempre nei limiti di quello che era possibile rappresentare, ovviamente.
Il bellissimo ricordo di quei giorni lontani termina nuovamente a BOLOGNA, dove, nella sede della PRESSING, Luca consegna il videoclip finito nelle mani di un LUCIO DALLA raggiante.
…Che prima di lasciarlo, però, fa un’ultima, inaspettata sorpresa a Luca:
consapevole del fatto che si sarebbe sposato dopo pochi giorni, il 18 giugno 2000, gli regala uno speciale e limitato cofanetto con 5 suoi CD, che Luca ancora conserva gelosamente come una reliquia.
Dalla incontrò nuovamente Luca e il team dello studio pochi mesi dopo, quando venne a Firenze per un concerto molto particolare, dove riproponeva famosi brani del suo repertorio, accompagnato dai 60 elementi della Nuova Orchestra “Alessandro Scarlatti”.
Invitò tutto lo studio, che lo seguì affascinato ai primi posti nello stadio del baseball.
A volte si sente dire che l’incontro con i propri miti spesso lascia delusi. Che trovarsi faccia a faccia con quelle figure che abbiamo idealizzato così a lungo, in un attimo dissolve magia e mistero, perché concretizza e rende “reali” quelle celebrità che neanche pensavamo avessero una forma, un peso.
Lucio incarna proprio questo: la star che abbiamo sempre seguito, vissuto, che ci ha emozionato e che abbiamo legato a momenti speciali della nostra esistenza.
Ma allo stesso tempo è anche la persona umile, semplice e straordinaria, assolutamente da incontrare almeno una volta nella vita, che non delude, che non scontenta e che anzi rafforza l’aurea del mito, pur rendendosi tangibile e materiale, che ci rende felici e consapevoli della fortuna di averla conosciuta e di aver condiviso un progetto che lascerà una traccia e resterà lì, come testimone di quei mesi.
Ancora oggi, noi di FENIX Studios, ogni volta che riguardiamo IO TRA UN’ORA SONO LI’, non possiamo fare a meno di pensare che purtroppo, quando queste persone speciali se ne vanno per sempre, lasciano un vuoto ancor più triste e incolmabile.
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